Domenica siamo scesi dai monti e, anche se il tempo non è stato dei migliori (in generale hanno prevalso nuvole, nebbia, umidità), ce la siamo goduta, perché il Giardino ha il suo fascino con ogni tipo di meteo.

Complici forse temperature un po’ più basse in città, non c’è stato troppo movimento in settimana, eccetto per gli immancabili camminatori del GTA (francesi, svizzeri, belgi e tedeschi), che han detto di aver notato il Giardino sulla mappa, e una cospicua comitiva di ragazzin* di 11-14 anni accompagnati su in gita da Alessandro, guida escursionistica del Rifugio Jumarre (Angrogna), più animatori al seguito. Con questo gruppone abbiamo fatto una visita interessante, soprattutto per una scoperta per noi inattesa: Alessandro, che ha studiato entomologia, ci ha fatto notare una libellula appena uscita dal suo corpo larvale, attaccata a un giunco del laghetto e ci ha raccontato un po’ di cose sugli odonati…

A quanto pare siamo stati fortunat*, visto che la trasformazione in libellula avviene dopo un periodo che va da uno a tre anni! Anyway, nei giorni seguenti, abbiamo trovato altre cinque libellule nella stessa zona, in diverse fasi di maturazione!

La fioritura è meravigliosa, quest’anno ci siamo concentrati soprattutto sui fiori che ad agosto non vedevamo così vitali (o non vedevamo per niente), come: viola calcarata, rimanthus, veronica fruticans, nigritella, crepis aurea e campanula alpestris.
Nelle giornate di perenne nebbia abbiamo risistemato le cartelline con le varie fotocopie nelle lingue, ci siamo dedicati a qualche lettura interessante portata da Lia e dal suo compagno (che tra l’altro ci ha regalato un bel libro disegnato da lui) e, siccome si stavano sbrindellando, ho foderato i libri della Flora Alpina recuperando delle cristal in più.
Degne di nota alcune limpide nottate superstellate, in cui abbiamo potuto osservare (a occhio nudo, ma poi ancora meglio con un binocolo potente prestato da un amico): Giove e due sue lune, Saturno, Marte e…una stella cometa!!!

Anny & Gerbo