Juri 30/7-6/8

Juri 30/7-6/8

Nuovamente, l’esperienza al Giardino si è rivelata straordinaria!

Quest’anno ho avuto la fortuna di potermici fermare una settimana intera ma l’ampio numero di visitatori mi ha frenato dal passare tutto il tempo in panciolle a godermi quel fantastico panorama. Infatti, appena arrivato, ho subito iniziato a fare tour guidati del Giardino insieme a Fabrizia, che mi ha fatto un rapido resoconto della situazione con annesse preoccupazioni per l’allora già poca quantità d’acqua nel laghetto.

A proposito, questo è stato il primo anno in cui ho potuto constatare la presenza di una ranocchia lontana dal laghetto: ne notai una, infatti, sotto l’ultimo dei ponticelli di legno nella zona umida a sud per solo qualche istante dato che, appena quella si accorse della mia presenza, prese a saltellare fino a sommergersi interamente nel rivolo e non la ritrovai più.

È affascinante osservare direttamente come molte piante e animali sviluppino rapporti di commensalismo o addirittura di simbiosi mutualistica per sopravvivere alle dure condizioni di quel contesto. Ad esempio, ho visto più volte i camosci correre via preoccupati dopo aver sentito il fischio di marmotte particolarmente allarmiste. Non è difficile immaginare come queste specie abbiano un predatore comune, il lupo appunto, che però quest’anno non ho avuto la fortuna di vedere.

Altri astuti animali hanno fatto però capolino da quelle parti: un gheppio, un’aquila e addirittura quello che è parso, a me e ad altri osservatori, un avvoltoio monaco. Anche il topino si è presentato, una volta corricchiando tra le rocce dietro la casetta e un’altra volta trafficando vicino al lavello.

Ma la vera meraviglia del giardino sono le fioriture, che nonostante il sole cocente e la stagione inoltrata, non esitavano a mostrarsi rigogliose. È sorprendente, inoltre, poter ammirare la resilienza delle piante ancorate alle rocce che, lottando con le unghie e con i denti, si sono guadagnate la supremazia nella loro nicchia ecologica.

Ad allietare gli sporadici momenti di solitudine hanno pensato vari parenti ed amici, che sono stati così cortesi da venire a farmi visita in più occasioni. Con loro ho condiviso momenti unici e sorsi di Genepì niente male, brindando con l’augurio di viverne molti altri insieme.

Il 6 agosto però toccò passare la staffetta a Pietro e tornare in pianura, con un ultimo sguardo al giardino e la promessa di rivedersi presto.

Juri

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